Se telefonando… mi dimentico con chi sono!

In questi giorni il Mediterraneo è lessato da una fiammata di caldo (sì, ok, anche l’Italia, ma da brava cozza sono un po’ gusciocentrica). Cose da impazzire. Infatti il mio pesce elettrico è proprio uscito di lisca. Completamente esaurito. L’unica cosa era mandarlo a ricaricarsi in mare aperto. E così sono rimasta senza corrente… e senza ventilatore! Ho provato a cercar rifugio sul mio scoglio che è fornito di gabbiano (sì, lo ammetto, me ne sono trovata uno con tutti i comfort). Solo che il pennuto anche se agitava freneticamente le ali smuoveva solo aria calda. Morale: urgeva una soluzione immediata. Al che ho pensato bene di andar a trovare Pif, Pof e Paf. Son tre amichetti miei, pesci rossi che ogni estate se ne vanno in ferie in una qualche boccia. (Poi ai primi freschi se la danno a pinne levate e tornano in mare aperto, però nel frattempo si son goduti il condizionatore). Il problema è che quest’anno si sono ritrovati in un appartamento all’ultimo piano e sopra c’è questo tetto più piatto di un fondale oceanico piatto dove dei ragazzini tutta l’estate prendono a calci un pallone. Sbum, sbum, sbum! Ho sussultato tante di quelle volte che m’è venuto un bernoccolo in testa a furia di sbattere contro guscio! Che poi io dico. Le mini sirene stonate (ce ne sono, poche, ma ogni tanto capita di trovarne) i genitori se le portano in un posto tranquillo finchè non imparano. Giusto per non spaccare i timpani agli altri. I bipedi no. Per qualche istinto di sopravvivenza innato che supera il basilare rispetto dei condomini mandano i figli sul tetto (ovviamente le famiglie in questione vivono ai piani bassi!) Fatto sta che era una tortura per le nostre povere orecchie e per la nostra conversazione: non è pratico dover passare il tempo a leggere il labiale, soprattutto se hai tre pinnati che boccheggiano in contemporanea. Al che quando il proprietario dell’appartamento è uscito per un aperitivo ne abbiam profittato per andare con lui. Che momento migliore per stare in compagnia se non durante l’ora felice? Ho capito il perchè si chiama così. E’ in onore della votazione in Senato di oggi. Quella in cui hanno votato per l’abolizione della tassa governativa sui telefonini. Ecco. Più felice di così per gente cellulare-dipendente! Imbarazzante. Ho visto persone che scattavano foto agli aperitivi, le postavano nei social e ci scrivevano cin cin. E dopo due secondi il telefono suonava e leggevano i commenti ricevuti. A un certo punto erano tutti talmente confusi che seduti allo stesso tavolo si parlavano in chat. Mi sono pure un po’ preoccupata per loro: ma vengono i calli dopo una settimana così? Comunque assurdo, non si guardavano in faccia e comunicavano solo per iscritto (con gente che si trovava chissà dove). Peggio di due cernie arrabbiate che per non doversi guardare in faccia si scambiano barchette su cui scrivono quello a cui stanno pensando! Visto che Pif, Pof e Paf sono pinnati cosmopoliti mi hanno anche insegnato una parola nuova. Un simile atteggiamento si chiama phubbing. Praticamente il cellulare ti connette con il mondo… e ti sconnette da quelli che ti stanno attorno. Quasi mi spiace che i cellulari non possono andare sott’acqua, perchè mi ero ripromessa di far tutto nella vita. Ma anche no!

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